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Insegnare uno sport

Insegnare uno sport

Di fronte alle manifeste difficoltà espresse da una adolescente, è il caso di insistere sui dettagli tecnici? Oppure di fronte ad un piccolo miglioramento, è il caso di chiedere di più, subito?

Sempre più spesso mi trovo di fronte ad insegnanti e tecnici del tutto sordi e ciechi alle necessità dei loro alunni.

Sarebbe interessante che, anche nello sport, fossero impartite, agli insegnanti, lezioni di pedagogia e psicologia dell’apprendimento o migliorare quelle esistenti.

Le conseguenze sono notevoli e spesso disastrose: i ragazzi abbandonano lo sport anche per conflitti con i loro insegnanti e poi, a farne le spese, sono proprio loro, i ragazzi, che, anche fuori casa, si trovano a dover affrontare problemi relazionali, oltre che in casa, con i genitori. Il rifugio resta nei “pari“, cioè i compagni e gli amici, dai quali si sentono “finalmente” capiti…

E noi, psicologi e psicologi dello sport solo, in parte riusciamo ad arrivare ad interrompere questo circolo vizioso: disagio adolescenziale, rifugio nello sport, insegnante impreparato, abbandono dello sport, ricorso ai pari/fuga, alienazione dalla famiglia, aumento del disagio adolescenziale…

Arrivano da me adolescenti in crisi: scuola, sport, famiglia, e genitori in crisi: coppia, lavoro, famiglia…

Per fortuna, proprio gli adolescenti riescono a mettere in atto strategie resilienti spettacolari, molto più dei genitori, che si ritrovano a dirmi “Non riconosco più mio figlio“! …

Tu chi sei? Genitore o adolescente?

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