Palla su palla, neanche punto su punto… neanche quelle cose che 40-0 rischi… o simili… neanche game su game o pianificazione dei game, attenzione al 7° game.. e tutte le altre cose che si dicono, tra noi psiclogi dello sport. O tra i giocatori o i coach.
Palla su palla, a costo di sembrare deficiente: guardare la palla e sapere dove tirarla.
E usare gli errori come opportunità!
Perchè poi è un attimo, che la mente ti distrae, la palla la perdi di vista, e quando si accorcia questi schemi si rompono e producono danni: colpisci male, stecchi, stai lontano dalla palla, o troppo vicino, le gambe si irrigidiscono, ecc ecc…
C’è il rischio che l’attenzione sia così focalizzata sulla palla e sei così tanto nel flusso del momento, che ti dimentichi il punteggio, ma va bene… Ce ne è sempre una, tanto!
La concentrazione è un meccanismo così delicato e che si presta così velocemente agli stimoli, che meno cose devi fare e meglio è. Guarda solo la palla.
Accettare che ci siano alti e bassi nella concentrazione è la seconda cosa.
Stare palla su palla, sapere che schema di gioco attuare e attenercisi, finchè possibile.
Piano A e poi Piano B, se serve.