Gherardo Amadei introduce i principi della Mindfulness, secondo me, magistralmente.
Ne riporto alcune parti di pagina 17-18 (“Mindfulness – Essere consapevoli“, 2013, Ed. il Mulino):
La Mindfulness è quella consapevolezza rivolta al presente che si acquisisce in uno stato di particolare attenzione, definibile come “focalizzata, rivolta al momento presente e non categorizzante“.
- Focalizzata, cioè orientata in modo esclusivo (per quanto ci si riesca) verso un determinato oggetto… E’ importante che, quando ci si rende conto che l’oggetto stabilito non è più al centro del nostro focus attentivo, si compia, con sorridente, mai arcigna, determinazione, una intenzionale ri-focalizzazione dell’attenzione verso quell’oggetto da cui ci si è allontanati.
- Rivolta al momento presente, cioè orientata in modo esclusiv (per quanto ci si riesca) verso l’esperienza che si sta vivendo, qui ed ora. Ogni volta che ci si rende conto che la mente ci ha trasportati nel passato o nel futuro, dunque in altri luoghi ed altri tempi, è importante che si attivi, con tranquilla fermezza, un ri-posizionamento dell’attenzione sul momento presente.
- Non categorizzante, cioè orientata in modo esclusivo (per quanto ci si riesca) all’esperienza in cui ci si trova, senza usare categorie, classificazioni ed i giudizi abituali per comprenderla. Ogni volta che si diventa consapevoli che la mente sta operando una sistematizzazione di quel che sta accadendo, in base a schemi pregressi, è importante che si metta in atto, con piena ma gentile intenzionalità, un ri-orientamento dell’attenzione sulla qualità di novità dell’esperienza, che di fatto possiede.
Notato qualcosa in comune a queste tre definizioni?