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2017 Marzo 21: “Essere corpo” di Tolja e Puig

2017 Marzo 21: “Essere corpo” di Tolja e Puig

“Ho una mente, dunque sono” oppure “Ho un corpo, dunque sono”?

Riporto alcune frasi iniziali di questo interessante libro: “Essere corpo” di Tolja e Puig (TEA Edizioni, 2016).

  • L’errore di fondo è che ci identifichiamo con la mente, non con il corpo intero.
  • In realtà, noi non siamo una mente. Noi siamo il nostro corpo, che si è creato una mente.
  • Il sapere ottenuto attraverso il processo della percezione è molto diverso dal conoscere, come processo mentale.
  • Ignorando le nostre risposte fisiche rinunciamo anche all’opportunità  di conoscerci attraverso una strada più accessibile e precisa. Il corpo è qui, ora, concreto, presente, vivo, sensibile: se prestiamo attenzione, il nostro organismo offre continuamente indicazioni profonde e accurate.
  • Il sintomo offre l’opportunità  di imparare ad ascoltarsi. Segnala una zona poco conosciuta di sè che può essere indagata, un aspetto di sè che si ha difficoltà a riconoscere, vivere e trasformare in realtà . Il pericolo è che, quando si conosce molto bene una pratica, corporea o psicologica per ridurre il sintomo, la persona impari a usarla per evitare di entrare in certe parti di sè. Ad esempio, per ridurre l’ansia, senza ascoltare quello che l’ansia può indicare. Allora si usa la tecnica per controllare, invece che per scoprire. In genere, quanto più si conosce quella pratica, tanto più è facile utilizzarla per evitare di cambiare.

Si tratta di togliere un po’ di attività mentale in eccesso: una attività che fa solo rumore, distrae e impedisce alle sensazioni corporee, già  naturalmente presenti in ognuno, di rivelarsi.

Come?

Focalizzando in modo diverso l’attenzione all’interno del corpo.

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