Ti capita mai di essere così assorto da una cosa, tanto da perdere la cognizione dello spazio e del tempo? Sei così concentrato che nulla ti distrae e ti sembra che il tempo rallenti e tu ti veda da dentro di te mentre fai quel qualcosa?
E ti sei accorto di come ti senti dentro … dopo? Un senso di pace è generato dal corpo, la mente si è placata, e tutto “tace”…
Avevo circa 10 anni la prima volta in cui mi accorsi di guardarmi da dentro: tirai un rovescio incredibile… Poi a 14 anni, in un torneo, mi vidi mentre prendevo qualsiasi palla tirasse la mia avversaria… Poi 3 o 4 anni fa, torneo a squadre, ebbi la netta sensazione che il tempo fosse rallentato, che i miei movimenti fossero rallentati e che ero onnipotente…
Nell’ultimo anno, ho imparato ad entrare in campo in quella condizione, di massima concentrazione per cui mi vedo da dentro, e tutto rallenta e l’avversaria non esiste: ci sono solo io, la palla, il vento, il sole sulla mia pelle…
Non è più casuale la possibilità di provare il flow; sono flow sin dall’inizio…
Certo, a volte mi distraggo … la capacità di restare focalizzati su un oggetto non è costante. Non si può essere sempre concentrati. Si può imparare a distrarsi ed a tornare concentrati, in breve tempo!
Puoi imparare ad accorgerti che sei “uscito” e che puoi “rientrare“.
Se a 14 anni qualcuno mi avesse spiegato, non come si tira il top, ma come si fa a concentrarsi ed a giocare nel flow, forse oggi non sarei qui… Se qualcuno mi avesse spiegato che l’aspetto mentale del tennis e dello sport, non è solo strategia o tecnica o competizione, ma anche concentrazione, gestione delle emozioni, miglioramento e…divertimento…forse non sarei qui…
O forse è un bene che nessuno l’abbia fatto, perchè oggi io sono qui!
Tu, atleta, ti sei mai sentito così?