Ieri ho giocato un match alle ore 14. C’era sole, caldo torrido e vento che soffiava prepotentemente.
Mentre giocavo, accorgermi del vento, sul viso o nei capelli, prima di ogni punto, è stato determinante per la mia prestazione.
Non solo perchè il vento decide effettivamente dove cadrà la palla, ma soprattutto perchè il vento mi costringe a stare nel qui e ora della palla da colpire.
Quando sbagliavo era perchè mi ero “dimenticata” di sentire il vento. O di guardare la palla. O perchè qualche pensiero si intrometteva nell’esecuzione. Ovvio.
Ma sentire il caldo sul viso, aggiustarmi il calzino nella scarpa destra e mettere attenzione a questi piccoli gesti mi facevano tornare lì.