Martedì sera, dalle 21 alle 23, ho giocato una partita di torneo. Ho perso e va bene. Tutto serve!
La cosa più divertente, in realtà, è stata osservarmi da fuori e notare “quanta robba mi girava dentro“, mentre giocavo!
Sensazioni, pensieri, emozioni in una specie di continua stimolazione! Di seguito i principali:
- non ci vedevo (lenti a contatto, luci dei campi, palle velocissime e arrotatissime) e questo mi ha generato un grande dispiacere e senso di impotenza;
- ho notato che la presenza di alcune persone mi fanno giocare peggio; altre, inspiegabilmente, meglio. [NB: non sono le persone a farmi giocare in un modo o nell’altro, ma ciò che io penso di loro];
- quando ho visto la mia avversaria litigare contro i suoi genitori, mi sono intristita, ammoscita e distratta;
- sentivo anche una certa pauretta di farmi male di nuovo (unghie degli alluci) e questo mi faceva correre in avanti in modo scoordinato e quindi pericoloso (profezia che si autoavvera);
- ero affranta dalla “bruttezza” della sua tecnica di gioco, sebbene fosse molto efficace e poco rischiosa. Questa bruttezza mi disturbava in continuazione!
- ero anche contenta di giocare per me, stavolta e finalmente, senza avere il peso e/o la responsabilità della squadra e questo mi generava grande eccitazione!
- dopo i primi 4 game ho capito la strategia di gioco, che potevo vincere e mi sono ammosciata e ne ho persi altri 4 di fila! 😀
- lei era una frettolosa ed ho dovuto spendere un sacco di energia e attenzione per rallentare e sentire il mio ritmo e regolarlo!
- mi sono divertita tanto, come non mi succedeva da tempo!
- ho giocato molto bene. Troppo fallosa, ma gran tennis!
Tutti questi pensieri, emozioni e sensazioni dovevano essere “contenuti” dalla concentrazione, che ovviamente ne risentiva.
Insomma, l’analisi del match è stata davvero fruttuosa e divertente.
Tu hai mai provato a guardarti da fuori?