Immagino che molti stiano tornando in ufficio: tornare al tram tram di 7 mesi fa, prima del lockdown.
Dobbiamo riadattarci a “quella vita”. Questo è stress. Risultato? Ansia e preoccupazioni di nuovo, per:
- assenza di controllo: traffico sempre e comunque, al supermercato file e assembramenti
- incertezza: scuole, persone sconsiderate, persone irresponsabili senza mascherina o con la mascherina sotto al naso, la spada di Damocle del contagio COVID
- indecisioni: palestra o ginnastica a casa?
- abitudini sballate: pranzo fuori o mi porto il pranzo da casa?
I nostri “confini” sono di nuovo violati o rimessi in discussione e quello che dobbiamo fare è limitare i danni.
Il corpo è il primo a risentirne: reflusso gastrico, emorroidi, pelle secca, sudore dall’odore acre, respirazione affannosa e accelerata.
E così, in questi momenti, mi torna utile, perchè accade anche a me, riprendere la mia “abitudine al benessere“:
- Mi dico la mia autopreghiera: “Tutto serve. Tutto passa“. 🙃
- Poi, rallento. Faccio tre respiri lunghi e profondi. Guardo il cielo (o Leo). Sorrido. 😊
- Riordino. Butto giù la lista delle cose da fare, la riscrivo, stabilendo delle priorità e parto dalla più importante. 🐱🏍
- Passo dopo passo. Si apre qualcosa, in me, una specie di spazio. E’ molto rilassante. 😎😎😎