L’altra sera sentivo un commentatore parlare dell’analisi della gara o analisi del match e diceva che è necessaria, perchè dagli errori si impara sempre e si capisce meglio dove migliorarsi.
Facciamo però delle piccole ed importanti precisazioni:
- l’analisi della gara si dovrebbe fare a freddo e non a fine partita, come vedo e sento fare;
- l’analisi della gara non dovrebbe farla il genitore, ma il tecnico (semmai con il genitore);
- l’analisi del match o della gara verte tanto sugli aspetti positivi conseguiti, quanto sugli errori commessi;
- l’analisi della partita va fatta non facendo osservazioni soggettive, giudizi, critiche o altre valutazioni, ma su dati oggettivi, cioè il punteggio.
Nella parola osservare c’è implicita una distanza o un distacco che a fine partita è impossibile avere. 😍
Se guardiamo, una piccola analisi del match, la partita di ieri sera di Sinner e di Fognini abbiamo un ottimo esempio di “fasi alterne” di imposizione del proprio gioco. Nessuno si è addormentato, nessuno non era un giocatore dell’atp. Erano due persone che si stimano e si vogliono bene, messe in una arena, con tutte quelle persone a guardarli, che si giocavano un avanzamento nel tabellone.
Tutto lasciava presagire che l’ansia sarebbe stata altissima. E infatti i due giocatori erano entrambi tesissimi (vedi i gratuiti)! Pretendere una prestazione ottimale è da pivelli! Non si poteva pretendere che, con quel livello di ansia, i giocatori restassero “distaccati”.
L’ansia (ed altre emozioni), la concentrazione e la prestazione sono strettamente collegate.
Ci avevi mai pensato?
🤩