Ho sempre voluto studiare non sulla scrivania. Preferivo il letto o la poltrona.
In realtà, la mia scelta era guidata dal fastidio provato nello studiare con il collo chino, dal fastidio a dover storcere il libro per poter sottolineare “dritto”, dal fastidio di dover stare seduta e sentire i glutei spiaccicarsi sulla sedia…
Troppi fastidi, che, per anni, ho preferito evitare, scegliendo quindi altre posizioni e luoghi. E allora mi mettevo sul letto, a gambe incrociate, con un cuscino davanti su cui alzare il libro. Oppure a gambe piegate sul divano sulle quali appoggiavo il libro.
Insomma: per dare retta al pensiero: “La scrivania no” e per evitare un piccolo fastidio, per anni, ho studiato chiedendo alla mia schiena qualcosa che non doveva fare: stare storta.
L’altro ieri, ho scelto di studiare alla scrivania. Ho sentito quello stesso fastidio e sono rimasta lì.
Non è morto nessuno e la mia schiena mi ha ringraziata.
Se qualcuno mi avesse detto che si può non dare retta alla nostra mente… O che un fastidio si può avere…e non necessariamente evitare…Chissà cosa sarebbe stato della mia vita…