Da atleta ho vinto molto di più di quanto ho perso. Giocando bene e giocando male.
Eppure, il senso di delusione, di rabbia, di dispiacere provato dopo una sconfitta spesso era più duraturo dei sentimenti di felicità e soddisfazione provati dopo una vittoria.
Le sconfitte lasciavano un segno più profondo nel corso del tempo.
Ci mettevo di più a digerirle.
Da cosa dipendeva questa differenza?
Eppure io ho sempre avuto una percezione molto alta del mio valore come atleta-tennista.
Forse è un’altra la percezione di valore che, in certi momenti della mia vita, non era così alta: la cosidetta “autostima“. L’autostima è un senso soggettivo di auto-approvazione del proprio valore come persona, basato su auto-percezioni. È composta da 4 componenti:
- consapevolezza di sè
- responsabilitá personale
- valutazione (positiva) di sè
- accettazione di sè.
E, soprattutto perchè non è costante nel tempo, l’autostima è come un fiore che va annaffiato ogni giorno!