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Le ferite

Le ferite

Ci sono ferite ancora aperte e se non te ne prendi cura, continuano a sanguinare, ogni volta che prendono una botta o fai un movimento sbagliato. Sei arrabbiato o troppo triste e non ti accorgi che stai male e non sai perchè…

Oppure, le hai attenzionate, curate, gli hai dato le giuste medicine, e adesso c’è la cicatrice, sì, ma almeno non fanno più male. Hai accettato di non poter fare più nulla. E hai mollato. Smesso di combattere inutilmente. E ti sei salvato. (Mollare, quando hai fatto tutto il possibile, non è da vigliacchi o da perdenti o vincenti.)

Non credo alle ferite standard: chi è stato abbandonato, chi è stato tradito, ecc… Sembrano un nuovo oroscopo… Il solito modo per farci rientrare in una “certa etichetta certa“, che ci rassicura fino al giorno dopo, cioè, facendoci rientrare in una “certa normalità“. Per chi è alla ricerca di certezze, come tutti, poi.

Credo che ognuno abbia una sua ferita e che, finchè prova rabbia o tristezza, deve ancora imparare a curarla. O imparare ad accettare che non sempre si può fare qualcosa.

La mia ferita è stata il tennis. Ebbene sì, la stessa cosa che da anni mi nutre e rende la mia vita straordinaria. E non è un caso.

E tu? Che ferita hai? Cosa ti fa arrabbiare e ti rende triste?

 

 

Margherita Iannucci Psicologa
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