Lutto da elaborare? Già questa frase è indicativa di un atteggiamento: lotta. Il lutto va elaborato, va gestito, va superato. Va eliminato. Facci caso.
Quando invece, anche la saggezza popolare, ti dice che questo è proprio l’atteggiamento più sbagliato. La saggezza popolare dice che dopo il lutto devi aspettare almeno un anno prima di poter pensare ad altro. Se non altro, perchè il tempo fa superare tutto, incluso il lutto.
La saggezza popolare non ti dice di pensare a come non stare male per il lutto. La saggezza popolare ti dice che il lutto, ed il dolore conseguente, te li devi tenere. E te li devi tenere almeno per un anno.
Poi, nella nostra cultura, in cui “dobbiamo essere tutti sempre felici” e “non dobbiamo mai stare male”, allora è ovvio che il lutto diventi qualcosa da combattere, da gestire, una cosa di cui sbarazzarsi.
I pensieri connessi sono:
- non riesco a superarlo;
- quando mi passerà?
- quanto tempo ci vorrà?
- questo senso di vuoto mi uccide!
- come posso fare per stare meglio?
- cosa posso fare per piangere meno?
- non vado in quella casa perchè me lo ricorda e non voglio;
- non frequento quel parente perchè me lo ricorda e non voglio stare male ancora!
- ecc ecc
Ma allora cosa vuol dire accettare il lutto?
Se quella descritta sopra è la lotta, la guerra al dolore, cos’è il suo contrario? In cosda consiste il contrario della lotta? in cosa consiste l’accettazione?
Io, intanto, ho messo foto di Leo ovunque; a letto, dormo con un peluche; sul cellulare e sul pc ho il blocco schermo con Leo. Se non altro, non lo sto evitando.